I Love You, 20 anni fa nasceva il primo virus della storia del web


Era il 4 Maggio del lontano 2000, da pochi anni mezzo mondo si affacciava ad Internet e dalle Filippine partiva il primo virus informatico della storia del web. Una semplice mail con oggetto “I Love You” ed in poche ore oltre 45 milioni di computer si infettarono al punto di mandare in tilt moltitudini di pc. Accadeva 20 anni fa!

Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e di bit lungo i cavi, il web si è evoluto a livelli all’epoca impensabili ma alla base di quel fenomeno oggi come allora un principio che non è cambiato più di tanto nel tempo sul piano delle minacce informatiche, vale a dire quello della leva emozionale.

Il messaggio conteneva un semplice messaggio in inglese, <<Per favore controlla la lettera d’amore che ti ho mandato>>, un file di testo che in realtà conteneva un worm che una volta aperto permetteva al virus di replicarsi e di autoinviarsi a tutti i messaggi della rubrica. Complice l’ingenuità degli utenti dell’epoca ed in poche ore l’epidemia diventò globale.

(Screenshot storico dell’email del virus I Love You)

A pagarne le spese non furono solo i semplici utenti, la cronaca ci ricorda come anche importanti infrastrutture informatiche come ad esempio il Pentagono, la NASA, la Disney e molte altre compagnie risentirono dei danni provocati dal virus I Love You. In Italia persino aziende come Telecom ed addirittura il Ministero del Tesoro furono coinvolti al punto di dover correre ai ripari. Da quel momento in poi prese forma una nuova realtà, quella delle minacce informatiche per aziende, un fenomeno di cui oggi più che mai discutiamo in continuazione.

La pericolosità di quel primo virus della storia del web non era tanto nella sua capacità di moltiplicazione, ma consisteva nel fatto che una volta infettati i pc appesantiva così tanto i computer fino al punto di renderli inutilizzabili. Il danno economico si calcolò in oltre 10 miliardi di dollari.

L’Ideatore di tutto fu un certo Onel de Guzman, all’epoca 23enne studente presso l’AMA Computer College di Quezon City, nelle Filippine. Alla fine della storia, dopo essere stato rintracciato, Guzman venne addirittura prosciolto dalle accuse in quanto all’epoca mancava una legge statale contro gli Hacker, categoria a cui lo stesso Guzman dichiarò sempre con fermezza di non appartenere.

Tuttavia, negli anni successivi, Guzman rivendicò la partenalità di quel virus cerdando di mostrasri al mondo come un moderno Robin Hood informatico. Come detto, accadeva 20 anni fa. Un altro mondo.

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Pubblicato da Alessio Grandi Lab

Consulente Digital Marketing Servizi Web

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