Home Assistant, consigli utili per la protezione della privacy


Sempre più presenti nelle nostre case, gli Home Assistant hanno rivoluzionato in poco tempo il nostro modo di interagire con le tecnologie digitali. Ci aiutano a cercare indirizzi, ascoltare musica, telefonare, prendere nota degli impegni e molto altro.

Ma la nostra privacy è sempre al sicuro? Non proprio, se si usano in modo scorretto.

Già da tempo informatici ed esperti in sicurezza sollevano dubbi sulla gestione più o meno trasparente dei nostri dati da parte dei grandi produttori di assistenti digitali, tanto che recentemente anche l’autorità del Garante italiano della Privacy ha provato a fare chiarezza indicando una serie di valide raccomandazioni.

Non sempre però gli utenti finali sono consapevoli dei rischi collegati alla privacy e alla protezione dei dati, e già perché gli assistenti vocali di casa come pure di quelli presenti sui nostri smartphone o sulle nostre auto ascoltano e registrano tutto di noi; preferenze, ricerche, contatti personali, commerciali, dati biometrici e persino stati d’animo.

Da un punto di vista più ampio un problema che non riguarda solo le persone ma anche tutte le imprese che usano per lavoro questo tipo di dispositivi, sempre più spesso esposte a rischi legati a IoT e sicurezza aziendale .

In questo articolo proviamo a fare una sintesi su quelli che sono i consigli più utili per mettere al sicuro la nostra privacy quando usiamo questo tipo di dispositivi, per un uso più consapevole e responsabile così come raccomandato dal Garante della Privacy.

Leggere sempre l’informativa sui dati.

In fase di attivazione di Home Assistant è bene informarsi su come verranno trattati i nostri dati durante la registrazione, da chi saranno conservati e dove, con quali modalità, a quali aziende partners verranno eventualmente ceduti e soprattutto quali e quante informazioni saranno raccolte da microfoni o fotocamere presenti sul dispositivo. Questo, al fine di poter esercitare il nostro diritto di selezione delle preferenze previsto dal regolamento europeo UE/2016/679 che i produttori sono obbligati a rispettare.

Selezionare le funzioni da attivare.

Gli home Assistant possono svolgere varie funzioni tra cui inviare messaggi, pubblicare contenuti social od effettuare acquisti online. Per sicurezza, si può scegliere di disattivare una o più di queste funzioni o scegliere di impostare una password per abilitare l’attivazione delle stesse. In questo caso una password a timbro vocale per l’attivazione di funzioni può rafforzare la sicurezza del dispositivo specialmente se in presenza di minori.

Non dire troppe cose all’Home Assistant.

Al momento dell’attivazione è bene fornire solo le informazioni strettamente necessarie alla registrazione, evitando di dire troppe cose che possono profilare in modo dettagliato la nostra persona, le nostre abitudini, i nostri recapiti. Tutti dati che potrebbero essere usati dai produttori per offrire servizi non richiesti o addirittura sfruttati da malintenzionati per carpire informazioni delicate che desideriamo mantenere private. Meglio non registrare mai dati come numeri di carte di credito, password sensibili o dettagli sanitari sulla nostra salute. Un’altro consiglio utile è quello di usare pseudonimi per l’attivazione dei vari account presenti sui dispositivi.

Disattivare i dispositivi quando non utilizzati.

Tutti i dispositivi di assistenza digitale operano in modalità passive listening, ciò vuol dire che sono potenzialmente in grado di “sentire” e “vedere” tutto ciò che diciamo o facciamo fino al momento del comando vocale di attivazione e conservare queste informazioni su server esterni sotto forma di dati accessibili sia da software IA che vero e proprio personale umano. Per rafforzare la sicurezza è preferibile scegliere, quando possibile, comandi di attivazione usando parole di uso non comune. Se non abbiamo necessità spegnere il dispositivo che ospita l’assistente disalimentanto il cavo di corrente.

Fare attenzione alla sicurezza delle connessioni.

Fra le precauzioni importanti per l’uso di Home Assistant ma non solo è buona regola usare password complesse per le connessioni ad Internet. Verificare sempre la crittografia delle connessioni Wi-Fi usando connessioni con protocollo di sicurezza WPA 2, cambiare periodicamente la password delle stesse, aggiornando infine eventuali software antivirus presenti sui dispositivi. In quest’ultimo caso, se sul nostro assistente non sono presenti antivirus, installarne uno il prima possibile.

Cancellare spesso la cronologia del dispositivo.

Per contenere il volume dei dati raccolti dagli assistenti digitali un altro consiglio utile è quello di cancellare spesso la cronologia in essi contenuta; ricerche, telefonate, messaggi, tutti dati che se accumulati in grandi quantità possono rappresentare un rischio per la privacy. Per farlo si possono utilizzare i siti web dei produttori o le App dedicate dei singoli dispositivi o le singole impostazioni dell’apparecchio su cui gli assistenti digitali sono installati.

Cancellare gli account in caso dismissione.

Se decidiamo di vendere, regalare o semplicemente dismettere il nostro vecchio dispositivo sarà bene disattivare eventuali account personali contenuti all’interno provvedendo alla cancellazione di tutti i nostri dati in esso registrati. Nello stesso caso, se i dati raccolti sono stati trasmessi e conservati nei database delle aziende produttrici o di altri soggetti sarà bene chiederne la cancellazione immediata attraverso le varie modalità prima di liberarci dei dispositivi.

Insomma una serie di informazioni importanti di cui fare tesoro
per non trascurare la sicurezza delle nostre informazioni. Il problema dei dati è cruciale così come ci ricordano i dati degli utlimi rapporti annuali sulla pivacy.

Per queste ed altre raccomandazioni sulla salvaguardia dei dispositivi Home Assistant si potrà fare riferimento al sito del Garante della Privacy.

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Pubblicato da Alessio Grandi Lab

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