Negli utlimi annia la tecnologia IoT ha rivoluzionato notevolmente anche il mondo del lavoro e della produzione, 20 miliardi di dispositivi in tutto il pianeta in grado di comunicare fra loro e capaci di gestire in modo autonomo i vari processi produttivi grazie al 5G. Vantaggi enormi, ma con la sicurezza come siamo messi?
Purtoppo sono sempre numerose le forme di attacchi finalizzate alle truffe online per aziende, mediamente avvengono 5 attacchi informatici al giorno, 3 di questi riguardano le aziende. Un numero sempre crescente avviene attraverso tecnologie IoT di dispositivi connessi in rete. Per l’anno prossimo le stime prevedono una spinta in avanti con media che supererà i 150 cyberattacchi mensili (Fonte Clusit).
Da tempo si discute di questi problemi, le vulnerabilità di tantissimi dispositivi connessi ad Internet riguardano ogni tipologia di apparecchio; dai macchinari per ufficio agli elettrodomestici, dalle SmartTV alle Console per videogiochi, in ogni ambito il rischio di subire intromissioni dentro una qualsiasi rete grazie alle falle di ognuno di questi oggetti è molto alto e reale.
Per quanto riguarda la sfera strettamente aziendale il discorso si fa più serio, la necessità di proteggere la sicurezza informatica e la privacy della vostra azienda all’interno dei luoghi di lavoro diventa un aspetto cruciale da tenere in considerazione quando si usano queste tecnologie. L’uso di pratiche e software dedicati possono aiutare le imprese a migliorare di molto la sicurezza informatica sul lavoro.

Fra i rischi maggiori che corre un’azienda potenzialemnte esposta ad attacchi informatici attraverso dispositivi IoT troviamo infezioni di virus ramsware, virus spyware, trojan di spionaggio di diverso tipo, tutti strumenti generalmente usati in modo fraudolento per rubare informazioni, risorse economiche, in casi ancora più gravi compromettere le procedure di sicurezza e di salute sul lavoro.
In Italia le imprese con almeno 10 addetti adottano quasi tutte protocolli di pratiche per la difesa della sicurezza informatica nell’uso di tecnologie IoT, da quest’anno in più l’obbligo per certe aziende di rilevare e rendicontare attacchi informatici sulle proprie reti. Nonostante il livello però, le esposizioni agli attacchi aumentano di anno in anno e le previsioni per il 2020 purtroppo lo confermano.
Il principale problema riguarda gli aggiornamenti dei dispositivi IoT. Con la nascita di nuove produzioni di massa moltissimi degli apparecchi desueti in circolazione non usufruiscono più degli aggiornamenti delle patch di sicurezza e quindi sono destinati a rimanere constantemente sempre più esposti agli attacchi informatici. Grazie proprio a questi deficit che Hacker e malintenzionati trovano modo di entrare.

Proteggere i dispositivi IoT è possibile osservando semplici ma efficaci precauzioni da utilizzare fra tutti i dipendenti che sfruttano le strutture d’impresa. Le raccomandazioni di base delle linee guida più comuni suggeriscono tutta una serie di pratiche.
- Messa in sicurezza delle connessioni Internet della rete aziendale
- Fortificazione degli accessi ed uso di password forti per gli utenti
- Crittografia della trasmissione dei dati fra le macchine connesse
- Protezione delle interfacce grafiche con alti livelli di crittografia
- Analisi predittive per la simulazione artificiale di futuri attacchi
Le previsioni su come evolverà il mondo dell’Internet delle cose e quindi anche dei rischi per la sicurezza informatica di aziende e persone non sono certe. Nel mondo i rapporti 2019 sulla privacy non sono buoni.
Da molte parti l’appello a prendere maggiore consapevolezza sul problema producendo impegni forti da parte di tutti i protagonisti in campo; provider, aziende, enti pubblici, utenti compresi.
Un approfondimento sull’argomento dello stato della sicurezza ITC in Italia è disponbibile nel rapporto Clusit sulla Sicurezza Informatica 2019. Buona lettura.
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